La Carta è un documento in grado di tenere conto delle diversità implicite nei territori coltivati, senza tradire la salvaguardia dei quattro pilastri fondamentali:
- Dignità,
- Integrità,
- Naturalità,
- Fertilità della Terra Coltivata
I diritti fondamentali della Terra Coltivata sono:
- Il Diritto ad non sprecare le risorse alimentari ed energetiche, elargite finora dalla Terra, che non sono inesauribili;
- Il Diritto di non stressare i terreni con il rischio di doverli po rinvigorire con concimi chimici troppo aggressivi ed ecologicamente insostenibili;
- Il Diritto di non contaminare le piante e i loro frutti con trattamenti pericolosi per le piante e per la filiera agro-alimentare;
- Il Diritto di assicurare la sopravvivenza della biodiversità, indispensabile per fronteggiare inattese estinzionidi tipoligie agro- alimentari, soprattutto di certi tipi di cereali;
- Il Diritto a non distruggere i suoi manti forestali che consentono ad essa, all’uomo, agli animali, alle creature marine e a tutte le specie botaniche di potere respirare; ma che tengono anche in serbo piante ancora da classificare e che possono essere utili all’uomo sia sotto l’aspetto nutritivo che medicinale;
- Il Diritto a conservare incontaminate le falde idriche e i fiumi e di non sprecare l’acqua con dissolutezza e con usi impropri;
- Il Diritto a mantenere in salute mari e le acque. Sono loro, l’altro nostro grande polmone, l’immensa dispensa di acqua e di cibo e il rifornimento di acqua per le nubi che la restituiscono con le precipitazioni da cui riparte il ciclo idrico;
- Il Diritto a non sprecare i terreni più fertili per grandi insediamenti industriali ed urbanistici, specie in un periodo di consumi alimentari in aumento, a causa dell’incremento della popolazione mondiale e della crescita del tenore di vita dei paesi in via di sviluppo;
- Il Diritto ad impedire la desertificazione di larghe estensioni di terreni nelle terre subsahariane;
- Il Diritto a non vedere il suo volto deturpato da immense discariche di rifiuti sempre più invadenti e pericolosi per il rischio di sversamenti di percolato con il conseguente inquinamento delle falde idriche superficiali;
- Il Diritto a non intossicare il suo rispiro, l’atmosfera, con inquinanti chimici derivati dalle emissioni di fumi di qualunque origina, non solo per evitare l’effetto serra ma anche i buchi dell’ozono.